Il campo delle energie rinnovabili è così vasto da permettere scoperte a ciclo continuo, soprattutto per quello che può riguardare le fonti da cui ricavarle. L’ultima arriva dal prestigioso MIT di Boston che ha realizzato un nuovo impianto eolico off-shore capace di sfruttare la forza del vento, ma da servire anche come deposito di stoccaggio.
In questo modo si riuscirà a conservare l’energia per più tempo e soprattutto a non disperdere quella non necessaria. Materialmente funziona piazzando sfere di cemento in fondo al mare: fungeranno non solo da mezzo per immagazzinare l’energia prodotta, ma anche da ancore di ormeggio per le turbine galleggianti.
Un sistema chiamato ORES e che funge da riciclo continuo. In pratica ogni volta che le turbine eoliche producono più elettricità di quanto sia necessario, questa verrà deviata per azionare una pompa fissata alla struttura sottomarina che a sua volta riempirà di acqua le sfere. Così in assenza di vento e se l’impianto resta fermo le sfere rilasciano l’acqua immagazzinata generando una quantità di energia idroelettrica tale da azionare automaticamente le pale eoliche.
Invece dall’Università della Georgia arriva un particolare sistema per creare un biocarburante attraverso l’utilizzo di anidride carbonica trattata attraverso un processo simile alla fotosintesi assorbendo il biossido di carbonio e trasformandolo. I ricercatori hanno in pratica modificato il Pyrococcus Furiosus, un microorganismo che è in grado di sopravvivere grazie all’anidride carbonica che è presente nelle zone oceaniche la quale viene riscaldata dalle correnti geotermiche e che può raggiungere temperature elevate fino ai 100 gradi centigradi.
Così questo microorganismo può essere quindi in grado di assorbire l’anidride carbonica e trasformarla anche a temperature più basse, utilizzando il biossido di carbonio per creare prodotti utili tra cui un tipo di biocarburante. E si andrebbe anche a dare un forte contributo alla qualità dell’aria visto che il biossido di carbonio è responsabile di molti danni al clima e nello stesso tempo potrebbe rappresentare un’alternativa più pulita rispetto al petrolio.
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